Buon Compleanno Roma


La mia dedica per Te Roma mia:

“Oh Roma! Mia patria! Città dell’anima!
(George Gordon Byron)”

Quest’anno sono 2773 anni… Auguri Roma!

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This is my dedication for You my Rome:

“Oh Rome! My homeland! City ​​of the soul! (George Gordon Byron)”

This year you are 2773 years old… Happy Birthday my Rome!

Amicizia e Amore al tempo del Coronavirus


2082ce0cabd778cdcf2d7db7399c440eQuesto periodo che stiamo vivendo potremmo chiamarlo tranquillamente “L’amore e l’amicizia al tempo del Coronavirus”.
“Amicizia e Amore”, due sentimenti per noi fondamentali che scorrono sulle chat di WhatsApp, su Facebook, su Instagram, su Skype e su Zoom perché non ci è possibile incontrare fisicamente i nostri cari, i nostri amici o i nostri amori. E’ una distanza solo materiale però che non ci separa dalle persone che amiamo o a cui vogliamo bene.
Ecco allora che il telefono, il computer o l’Ipad diventano quell’abbraccio virtuale o quella carezza a cui, in pochi giorni, tutti si sono “aggrappati” pur di non perdere i contatti.
L’Amicizia è sempre stata per me un valore importante. Ho tantissimi Amici sparsi in tutto il mondo e in tutta Italia quindi sono abituata a mantenere i contatti tramite i social. Ma qui a Roma ho anche altri Amici, i miei familiari, i miei parenti, i miei Colleghi e in questo periodo così particolare nessuno si è perso d’animo. C’è sempre la medesima voglia di vedersi e di sentirsi e dal momento che non c’è la possibilità di farlo dal vivo ecco che entrano in campo applicazioni come Skype o Zoom che permettono di supplire a questa mancanza.
In conclusione? L’esperienza del Coronavirus per me non ha fatto altro che consolidare tutti i rapporti di affetto e di amicizia e accrescere la consapevolezza che sentimenti come l'”Amore e l’Amicizia” sono semplicemente sentimenti coraggiosi, uniti in una sola speranza… la speranza che tutto presto possa tornare alla normalità! 😉

Alessia Curcio

Ai tempi del Coronavirus


Coronavirus5Io credo che tutta questa storia del Covid-19, o anche detto Coronavirus, oltre alle preoccupazioni, ai disagi, ahimé anche al numero dei morti, stia lasciando però anche grandi insegnamenti: stare in una situazione seria in maniera responsabile con “coscienza civica” e recuperare “il senso della misura”!
Ci siamo sempre sentiti invincibili con il progresso, con le nuove tecnologie, ed è bastato l’insorgere del Coronavirus a far crollare tutte le nostre certezze. Perché in effetti di certezze vere nelle società moderne non ne abbiamo più. E non mi riferisco ai soldi con tutto quello che ne consegue, ma a quei vecchi valori che sembrano non essere più di moda e che sono stati sostituiti da un forte individualismo e da una patetica superficialità. Ecco perché parlo di un riappropriarsi del senso della misura!
Bisogna affrontare questa crisi sforzandosi di cambiare un po’ i nostri comportamenti e di recuperare un po’ di rispetto per gli altri, di senso di appartenenza ad una nazione, di riscoperta della comunità e della cooperazione, ma soprattutto di una nuova dimensione e gestione del tempo!
A proposito della gestione del tempo, approfittiamo di questi giorni in cui siamo tutti “reclusi” nelle nostre case, per riflettere che magari in questi ultimi anni abbiamo speso la maggior parte del nostro tempo nell’utilizzo dei cellulari e dei social network, tralasciando mille altre attività, come la lettura, i vecchi giochi da tavolo, la musica, il decoupage, la cucina, la scrittura, il disegno, la pittura, il giardinaggio, le visite ai musei, gli spettacoli teatrali, ecc, che di sicuro avrebbero scandito diversamente la nostra esistenza apportando anche degli arricchimenti.
Sono certa che le persone più grandi non avranno difficoltà a riappropriarsi di queste “vecchie” attività e a compenetrarle con quelle, diciamo così, più “moderne” dell’era dei social, perché le loro generazioni hanno sempre avuto un contatto più diretto con la realtà.
Il mio timore è per i più giovani, così immersi nel loro mondo virtuale, (ai quali i genitori, un po’ per mancanza di tempo e/o voglia non hanno più tramandato determinati principi e valori) per i quali forse quello che sta accadendo in questi giorni sarà ricordato come una strana puntata di qualche serie TV o un brutto mostro del loro videogioco preferito!

Alessia Curcio

Perché occorre riflettere nel Giorno della Memoria


Significato-di-Shoah-e-Olocausto.jpgPerché servono le famose “basi” quando si tratta di ricorrenze così importanti? Perché senza basi non si va avanti. Senza cultura non si va avanti. Senza la memoria di quello che è stato non si possono gettare le fondamenta di un futuro migliore. Quindi partiamo proprio dalle basi: il Giorno della Memoria viene celebrato il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, è indicata quale data ufficiale dagli Stati membri dell’ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005.

GIORNATA DELLA MEMORIA NEL MONDO

Ma perché è stato scelto proprio il 27 gennaio? Perché il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Arrivarono per prime nella città polacca, scoprendo il terribile campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta a tutto il mondo l’orrore del genocidio nazifascista, fatto di strumenti di tortura e di annientamento. Nonostante i sovietici avessero liberato circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek e «conquistato [nell’estate del 1944] anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka», si decise di far coincidere il giorno della Memoria con la data in cui venne liberato Auschwitz.

GIORNATA DELLA MEMORIA IN ITALIA

Gli articoli 1 e 2 della legge 20 luglio 2000 n. 211 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

TESTIMONIANZE

Lo scorso anno, in occasione del Giorno della Memoria, Piero Terracina, uno dei pochi sopravvissuti di Auschwitz, aveva rivelato a Radio Cusano Campus che “Il treno diretto ad Auschwitz, treno sul quale viaggiai, si fermava in tutte le stazioni italiane: e ovunque si fermava, invocavamo gli italiani che erano nelle stazioni di darci dell’acqua perché stavamo morendo di sete: ma niente da fare, nessuno ci aiutava. Ricordo in particolare la fermata alla stazione di Verona: era pieno di gente. Gente che sentiva distintamente i pianti e i lamenti dei bambini che provenivano dall’interno del nostro treno: nessuno fece niente. Sicuramente se dentro quel treno ci fossero state delle pecore o dei cavalli, qualcuno sarebbe intervenuto per aiutarli”. “Ricordo anni fa – continua Terracina – in occasione di una manifestazione legata alla Shoah, una signora mi si avvicinò e mi disse: ‘Signor Terracina, io quel giorno, quando il treno sul quale lei viaggiava si fermò a Verona, ero là, e ho visto e sentito tutto; lei ha perfettamente ragione ma non potevamo fare niente per aiutarvi perché c’erano le SS’.

RIFLESSIONI

Oggi, nel Giorno della Memoria, è sacrosanto ricordare tutte le vittime di quella aberrante e ingiustificata crudeltà, alla cui base c’era un odio razziale alimentato da una propaganda fuorviante che ha portato a pensare che i problemi economici e sociali di un Paese non erano dovuti all’incapacità dei governi di rialzarne le sorti, ma ad un nemico più ‘insidioso’: gli Ebrei. Una follia, se ci pensiamo ora; ma la ‘visione collettiva’ di allora e gli squilibrati ‘proclami’ hanno fatto il resto sacrificando un’intera razza, facendola passare da capro espiatorio.

Ci avete fatto caso che anche in questo momento sta succedendo la stessa cosa? Sì i destinatari dell’odio sono cambiati, ma le dinamiche e gli attori principali sono rimasti gli stessi. Stiamo attenti a non replicare quello che è avvenuto nel passato, perché in men che non si dica ci si ritrova ad affrontare le stesse tragedie. Mi riferisco alle cosiddette ‘guerre tra poveri’ che mai come in questo momento sono all’ordine del giorno. Di nuovo si pensa che ‘lo straniero’ o comunque ‘il diverso’ siano quelli con cui prendersela se le cose non vanno. Ecco perché, in una Giornata come questa, è necessario ricordare, riflettere per non commettere gli errori del passato e creare un presente e un futuro dei quali avere un ricordo dignitoso e rispettoso.

Alessia Curcio

Addio a Carlo Vanzina Signore della Commedia all’Italiana


taglioAlta_00118E’ morto oggi, dopo una lunga malattia, CARLO VANZINA, uno dei più prolifici registi di commedie del cinema italiano e l’inventore del “cine-panettone”.

Riporto il link di una bellissima intervista concessa ad Andrea Pascani per “Coffee break” in onda su la 7 dove il Regista oltre a presentare l’ultimo film del 2017 “Caccia al tesoro” si lascia andare ad una riflessione attenta su quale è stato da sempre il punto di forza delle sue commedie affermando da subito che “la commedia italiana esiste nelle strade“. E aggiunge: “Quando la mattina leggi il giornale trovi mille spunti per la commedia all’italiana. Questo è il Paese della commedia all’Italiana perchè noi abbiamo un tipo di approccio alla vita che è meraviglioso perchè riusciamo a trovare il lato comico anche nelle tragedia“.

Diplomatosi alla scuola francese Chateaubriand di Roma, Carlo inizia la carriera nel cinema nei primi anni ’70 come aiuto regista di Mario Monicelli nei film ‘Brancaleone alle crociate’ (1970) e poi ne ‘La mortadella’ (1971). Dopo aver collaborato con il padre Steno (‘Anastasia mio fratello’, 1973) e con Alberto Sordi (‘Polvere di stelle’, 1973), nel 1976 dirige il suo primo film, ‘Luna di miele in tre’, scritto dal fratello Sceneggiatore Enrico e con protagonista Renato Pozzetto. Da allora ha realizzato, nel corso di circa quarant’anni di carriera una sessantina di film.

La lista è lunghissima, e quindi oltre al già citato Luna di miele in tre, ricordo Eccezzziunale Veramente, Sapore di Mare, la serie di Vacanze di Natale, e poi Vacanze in America, Amarsi un po’, Yuppies, Sognando la CaliforniaPiccolo Grande Amore, S.P.Q.R 2000 e 1/2 anni fa, I Mitici – Colpo Gobbo a Milano, Io no spik Inglish, Il Pranzo della domenica, Il ritorno del Monnezza, Ti presento un amico, La Vita è una cosa meravigliosa, Ex – Amici come prima, Buona Giornata, Mai stati uniti, Torno indietro e cambio vita, Non si ruba a casa dei ladri fino ad arrivare all’ultimo Caccia al tesoro.

Si occupa anche di televisione firmando la regia delle due serie ‘Anni ’50’ e ‘Anni ’60’ (1989) e delle quattro di ‘Un ciclone in famiglia’ con Massimo Boldi e Barbara De Rossi.

Ho sempre pensato a Carlo Vanzina come ad un regista colto e raffinato che ha saputo raccontare con saggezza e intuizione le fragilità e i costumi della società dei nostri tempi, riportandoli sul grande schermo, con un fattore in più, quello umano.

La critica ha sempre etichettato i film dei Fratelli Vanzina come “cinepanettoni”, ma ammettiamolo, hanno davvero avuto il privilegio di inventare un nuovo filone e come disse una volta lo stesso Carlo Vanzina in una intervista raccolta nella biografia “Cinquantamila” da Giorgio dell’Arti: «Mio padre ci ha sempre insegnato che il nostro è un mestiere artigianale, come fare l’avvocato. Non pensiamo di costruire capolavori. I nostri film sono entrati nel dna degli italiani. Sono un rito liberatorio: come il rutto libero di Fantozzi davanti alla tv».

Ci mancherai Carlo! RIP

Alessia Curcio

Buon San Valentino


Una sola parola ci libera di tutto il peso e il dolore della vita.

Quella parola è AMORE.

(Sofocle)

Buon San Valentino a Tutti!

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Buon 2018


l brindisi che farò stasera sarà un brindisi speciale perchè sarà dedicato ai sogni, alle idee personali, ai sacrifici, a tutto ciò che si incontra strada facendo.
Un brindisi alla “Vita” che in ogni caso vale la pena di essere vissuta, e perchè no un brindisi anche a me e a quella che sono! 🍾🍾🍾
AUGURO A TUTTI UN ANNO NUOVO PIU’ IN LINEA CON SE’ STESSI E CON LA PROPRIA RICERCA INTERIORE! 🎉🎉🎉

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Intervista a Francesco Tomaino in arte Skorpio


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Foto di Marco Di Filippo

Nelle mie passeggiate online mi è capitato di imbattermi nel videoclip “Badoo Tattoo” di Francesco Tomaino, in arte “Skorpio”.. 

Resto affascinata dalla sua musica, dalla sua personalità, ma anche dal testo accattivante. Mi sono ritrovata a canticchiare il ritornello senza nemmeno accorgermene!

Ritmo incalzante e testo pregnante di significati. Un linguaggio originale e contemporaneo ci parla delle trappole virtuali del cybersesso. 

Il rosso della ciliegia, il fumo tra i ricci di Skorpio, i flash della “Band Harem Club”, due vistose ragazze tatuate, tutto in perfetta armonia.

Spicca la forte personalità di Skorpio, capacità empatica, mimica eccezionale, timbrica decisa e sexy. 

Sono molto curiosa di vedere i prossimi lavori di questa giovane promessa della canzone d’autore.

Successivamente decido di richiedere un’intervista on-line all’artista in questione. Ricevo invece l’inaspettato invito ad incontrarci di persona presso lo studio del Produttore Massimo Bosco. Ho modo di fare con entrambi una breve, ma intensa chiacchierata e di ascoltare una parte della consistente produzione realizzata con molta cura. Un susseguirsi di storie dove ogni pezzo è caratterizzato da un intreccio di suoni e di parole accattivanti. 

INTERVISTA

Ciao Francesco, come sta andando il videoclip? 

Ciao Alessia, sembra che piaccia.

Stai facendo dei live?

Al momento mi sto dedicando al lavoro in studio e a partecipare ad alcuni concorsi nazionali, ma i live arriveranno a breve, non vedo l’ora!

Parliamo un po’ dei tuoi inizi, quando e dove è nata la passione per la musica?

E’ nata in età adolescenziale grazie anche agli stimoli ricevuti da mia sorella. Con lei ho conosciuto tutto il grande cantautorato italiano e i primi rudimenti tecnici ed espressivi. Successivamente, ho sperimentato i primi tentativi compositivi con una band ispirandoci alla musica pop internazionale. Tre anni fa mi sono trasferito a Roma lavorando di giorno e componendo di notte.

Qual è stato il tuo percorso formativo?

Ricordo con tenerezza le interminabili ore trascorse nella mia cameretta a straziare polpastrelli e gola. A Roma ho avuto la fortuna di intraprendere un serio percorso didattico con la persona che adesso è il mio braccio destro e Produttore. 

Quali temi tratti nelle tue canzoni?

Sono una spugna, è inevitabile che tutto ciò che vivo trasudi in me in musica.

Scrivi sia la parte musicale che quella letterale? 

A volte i brani nascono con la magia delle parole e della musica che si uniscono, in altri casi richiedono un lavoro più ragionato. 

A proposito, da dove nasce il nome artistico “Skorpio”?

Potrei dire che è il mio segno zodiacale e lo è, potrei dire che è il tatuaggio che ho al collo, ma non è per queste ragioni (ride).

Chi ti sostiene nel tuo sogno?

Il mio sogno.

Per concludere, cosa pensi dei Talent?

Per quanto se ne voglia dire i Talent, come da citazione riportata da Mara Maionchi, insegnano che “il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro”!

Potete seguire Francesco Tomaino Skorpio sui suoi canali Social:

Canale Youtube Ufficiale

Videoclip Badoo Tattoo

Pagina Facebook Ufficiale

Alessia Curcio

Buona Pasqua di Rinnovamento


Pasqua è simbolo di rinascita e di rinnovamento. Il mio Augurio è di rinascere e di rinnovarci ogni giorno coltivando felicità… Buona Pasqua a Tutti!

Easter is a symbol of rebirth and renewal. My Wish is to revive and renew ourselves every day cultivating happiness … Happy Easter to all!

GraficandsmilesBuonaPasqua